Da L’Informazione, Martedì 7 settembre, 2010
GIORGIO GAMBINI ALLA PROVA DA SCRITTORE
A metà tra diario e saggio, la sua opera è intitolata “Passeggero”
(…) E’ un libro che riassume in sé le caratteristiche del diario (perché l’autore vi annota con precisione i momenti più significativi della sua vita personale, familiare e professionale) e del saggio (perché vi analizza, in modo assai originale e coinvolgente, il pensiero dei grandi della filosofia, dell’arte e della letteratura).
Passeggero è lo sfogo sincero e la meditazione pacata, ma al tempo stesso disincantata, di un uomo che attraversa la vita assumendosi tutte le proprie responsabilità e cercando di cogliere la realtà in tutte le sue innumerevoli e variegate sfaccettature. In questo suo lungo ma sempre interessante viaggio alla riscoperta e alla valorizzazione delle proprie radici che parte dal 2006 e si ferma a qualche mese prima dell’uscita del volume, Giorgio Gambini incontra la poesia di Caproni, Montale, Luzi, Lorca, Borges, Lee Masters, Dickinson, Poe, Saba, Shakespeare, Virgilio e molti altri. La rimedita, l’attualizza e la rende godibile per il lettore. La stessa cosa fa col pensiero e l’opera di Pirandello, Eliot, Victor Hugo, Mancuso, Goethe e Whitman, riuscendo (magia che compie ogni giorno a scuola con i suoi ragazzi) a rendere semplici anche i concetti più difficili e complessi.
Appassionato cultore della musica e del bel canto, Gambini spesso cita Zucchero Fornaciari e altri cantautori che apprezza. Amante dell’arte e bravo disegnatore, ha arricchito Passeggero con opere di Constable, Masaccio, Giorgione e Dürer e ne ha anche illustrato diversi capitoli con suoi disegni e fumetti “napoleonici” che risalgono agli anni Settanta. Forse, la parte più avvincente del libro è quella dedicata ai “Cieli d’Australia” in cui Giorgio Gambini rivive (e fa rivivere) la profonda suggestione provata davanti al monte Uluru, il più grande monolite del mondo, che assomiglia tantissimo alla Pietra di Bismantova e la cui origine, proprio come quella della rupe che domina Castelnovo Monti, è circondata da mistero e sacralità.
Il miglior commento a questo libro di Gambini è la citazione di Pavel A. Florenskij che ha voluto nella quarta di copertina: “La vita vola via come un sogno e spesso non riesci a far nulla prima che ti sfugga l’istante della sua pienezza. Per questo è fondamentale apprendere l’arte del vivere, tra tutte la più ardua ed essenziale, nella consapevolezza che esso non si ripeterà mai più come tale”. Un buon auspicio per ogni viaggio…
Athos Nobili