
Ecco “Il volto dell’elefante”, un viaggio nel mondo della disabilità
Con il suo nuovo libro “Il volto dell’elefante” (Studio Nobili Edizioni, 12 euro) il cantautore ed insegnante di sostegno all’Istituto Superiore “Silvio D’ Arzo” di Montecchio Giorgio Gambini, torna ad esplorare il mondo della “diversità” e della “diversa abilità”. Lo fa dopo la pubblicazione di Il ruggito del Maelstrom (2006), Passeggero (2010) e di Insegnante non per caso. Viaggio tra i diversamente abili (2011), volumi che già ne avevano messo in risalto le doti di narratore e la grande sensibilità nei confronti dei ragazzi con handicap.
Con uno stile fluido e piacevole, il “cantascrittore” reggiano rievoca le vicende dell’Uomo-Elefante (portate sul grande schermo nel 1981 da David Lynch con The Elephant Man) e di Surus, il leggendario pachiderma sceso in Italia con l’esercito del condottiero cartaginese Annibale. Nella postfazione al libro, Gambini spiega come è nato Il volto dell’elefante.
«Ho voluto fare dell’elefante l’immagine ricorrente delle mie narrazioni e dargli il diritto di entrare a far parte del mito umano – scrive – che poi altro non è se non un linguaggio del sacro che aiuta a dare un senso al mistero della vita…L’ elefante è per me un simbolo di forza, ma anche di mistero, fatica e sacrificio. Nei miei due racconti esso diviene metafora di un inizio che, a sua volta, dipende da un qualcosa di precedente. Prima dell’ elefante (e dell’elefante che col tempo si fa uomo), prima di Adamo (e di Adamo ed Eva espulsi dall’Eden) c’è Dio».
Giorgio Gambini, classe 1960, laureato in Lingue e letterature straniere moderne, è molto attivo anche come cantautore; ha già pubblicato gli album Dalla notte all’alba (1998), Summer of love (2002), Il ruggito del Maelstrom (2006), Just a walking man (2009) e Ouroboros (2011). Con l’ amico musicista Marco Formentini sta realizzando un altro album in cui inserirà il brano The Elephant Man.